Ognuno di noi vive la propria quotidianità seguendo una routine fatta di attività necessarie ai fini del normale svolgimento della giornata, penso ai pasti principali, al tempo dedicato al lavoro o al relax. Insomma la giornata ruota attorno a momenti che si ripetono ogni giorno. Se da un lato ciò può farci sembrare di vivere una vita monotona, dall’altro questo può rendere più facile riuscire a fare tutto.
Anche quando siamo bambini, seguire una routine ci abitua a sapere cosa dobbiamo fare in quel preciso momento, imparando a gestire il tempo in piena autonomia.
Il bambino, crescendo acquisisce la capacità di conoscere le fasi della giornata grazie alle attività che svolge giornalmente (lavarsi, nutrirsi, giocare, dormire, ecc…). E’ fondamentale che sappia dividere la sua quotidianità in momenti di cui ne riconosca le caratteristiche, senza confondere le azioni che dovrà portare avanti di volta in volta. Ad esempio c’è un tempo per giocare ed uno per mangiare. Non si gioca mentre si mangia e viceversa. Potrebbe sembrare un mix tra impartire delle regole e scandire il tempo. Il bambino in tal modo impara ad avere dei punti di riferimento all’interno dei quali sa che azioni dovrà compiere e imparerà a farle pian piano da solo.
Ad esempio la routine di Giorgio è piuttosto chiara anche per lui, si è modificata in base alla sua crescita e con l’inserimento dell’attività scolastica. Quindi ci si alza presto al mattino, si fa colazione, ci si lava e prepara per la scuola, quando si torna a casa si pranza, si fa il pisolino e dopo si ha tutto il pomeriggio per giocare, si cena e poi si va a dormire. Il momento del pisolino è quello per me più importante perché fornisce a Giorgio la possibilità di ricaricarsi in prospettiva della seconda parte della giornata. Anche se delle volte vorrebbe saltare il riposino, riesco sempre a farlo dormire perché altrimenti si addormenterebbe quando è ora di cena.
Occorre trovare un giusto equilibrio tra le nostre regole e i bisogni dei nostri figli. Naturalmente si tratta di creare una routine che sia valida per la maggior parte dei giorni, ma potrebbero esserci particolari e sporadici situazioni durante le quali è difficile seguire con precisione la normale routine. Potrebbe sembrare di vivere ogni volta sempre la stessa giornata, mentre l’obiettivo della routine è quello di rendere il bambino sempre più indipendente e capace di gestire il proprio tempo riconoscendo l’esistenza di determinate attività che imparerà a svolgere da solo. Penso, ad esempio all’abitudine di lavarsi i denti dopo i pasti. In principio questo compito viene svolto dai genitori, dato che in genere si inizia quando il bimbo ha sei mesi e dunque è ancora troppo piccolo per farlo da solo, ma pian piano diventerà autonomo e sarà nostro compito insegnargli a farlo correttamente.
Nel mio caso la routine di mio figlio è legata anche alle diverse fasi della giornata. Nel senso che Giorgio ha imparato a comprendere la differenza tra la mattina, il pomeriggio, la sera e la notte e di conseguenza quando vuole sapere cosa dovrà fare nell’immediato mi chiede se c’è il sole oppure se sta per fare buio.
La mia esperienza con la routine è piuttosto positiva, in quanto mio figlio ha ben chiaro come si svolge la giornata e anche se (come è giusto e normale che sia) come tutti i bambini a volte vorrebbe non rispettarla, poi si rende conto che è giusto così e finisce con il seguirla.
Appare chiaro che ognuno di noi segue una routine ed è evidente che per il bambino questa è un’esperienza che lo aiuta a maturare, a diventare indipendente e ad “assumersi delle responsabilità” imparando a fare da solo, a non avere sempre bisogno dell’aiuto di un adulto per svolgere correttamente i propri compiti.