Niente emoziona tanto i genitori quanto vedere i figli crescere e raggiungere traguardi importanti ed uno dei primi che vengono vissuti con particolare commozione, è l’ingresso nel mondo della scuola. Ci sono genitori che portano i bambini ancora molto piccoli all’asilo per esigenze lavorative o altri che aspettano un po’, ma in linea di massima la maggior parte delle famiglie vive questo momento con trepidazione.
Senza dubbio la prima cosa da affrontare è il distacco, che non deve essere visto solo come una cosa che riguarda il bambino, infatti anche i genitori e forse soprattutto la mamma, possono avere dei timori a riguardo. Se fin dalla sua nascita siamo stati unicamente noi a prendercene cura, a trascorrere molto tempo insieme giocando, intrattenendolo, organizzando la nostra giornata in base alle sue esigenze, adesso dobbiamo abituarci a nuovi cambiamenti che bisogna gestire insieme ai figli.
Innanzitutto occorre evidenziare che per la crescita delle sue attitudini relazionali, il rapporto con i coetanei è fondamentale, perché gli consente di apprendere comportamenti che lo conducono ad aprirsi all’altro, dividendo spazi comuni. Ad esempio quando ancora mio figlio non andava a scuola, lo portavo al parco e tendevo a spronarlo a comunicare con gli altri bambini, dai quali si mostrava incuriosito ma anche intimidito ed in questo la scuola gioca un ruolo fondamentale, perché gli consente di relazionarsi con i suoi coetanei e apprendere nuove competenze, rispettare le regole di altri che non sono i propri genitori, quindi fidarsi delle insegnanti e poi forse la più importante delle cose, sapersi allontanare seppure per solo delle ore, dai genitori, specie dalla madre che generalmente è colei che prende una pausa dal lavoro per affrontare i primi mesi di vita del bambino.
La cosa ideale da fare (dipende dall’età del bambino), è cominciare ad introdurre l’argomento scuola un paio di mesi prima del suo inizio, in modo da far abituare pian piano il bambino all’idea, spiegandone gli aspetti positivi e illustrando tutte le attività divertenti che sarà possibile fare. Dunque che potrà usare altri giocattoli diversi da quelli che si trovano a casa, incontrare tanti bambini con cui fare amicizia e perfino pranzare insieme a loro. E’ importante presentare tutto questo con entusiasmo e notare le reazioni dei bambini, lasciandoli liberi di esprimere eventuali timori o dubbi.
Altra cosa da chiarire fin da subito è che a scuola possono andare solo i bambini e non gli adulti, quindi spiegare che la mattina verrà accompagnato e dopo un po’ di tempo la mamma o il papà tornerà a riprenderlo. Può risultare un’ottima idea anche fargli scegliere lo zainetto da portare a scuola, preparando insieme tutto l’occorrente da mettere dentro. Rendendolo partecipe di questa piccola attività, si sentirà più grande e responsabile.
Il piccolo, abituato a stare sempre con i genitori o comunque con adulti che conosce bene come i nonni, potrebbe sentirsi spaesato e avere la sensazione di essere stato “abbandonato”, ecco perché viene fatto sempre un periodo di inserimento con la madre, per aiutarlo ad abituarsi, nel rispetto dei suoi tempi, a stare lontano dalla famiglia. Superato questo momento, non avrà più nessun timore in merito. L’inserimento è graduale e segue esclusivamente i tempi del bambino, può durare pochi giorni come un paio di settimane, non importa purché venga rispettato il volere del piccolo, altrimenti si rischierebbe di rovinare tutto, vanificando il senso dell’inserimento.
Nel mio caso sono stata piuttosto fortunata, infatti avendo presentato la scuola come un luogo divertente, in cui c’è la possibilità di colorare, incontrare ogni giorno tanti bambini ecc…, ho potuto riscontrare in mio figlio curiosità e gioia, seppure prima che la scuola cominciasse ogni tanto mi chiedesse se potevo restare anche io con lui. Il suo inserimento è durato solo tre giorni, durante il primo io ero presente in classe, ed è andato benissimo perché dovevamo restare solo mezz’ora invece Giorgio è voluto rimanere un’ora. Il secondo giorno mi sono allontanata un quarto d’ora, il terzo giorno invece sono mancata mezz’ora ed in entrambi i casi non mi ha mai cercata, per questo il quarto giorno ha iniziato già con l’orario regolare e da solo.
L’inserimento di Giorgio è stato fantastico, non è un bambino legato morbosamente a noi e quindi si è trovato subito bene ed è riuscito a legare con insegnante e compagni. Dal mio canto, all’inizio pensare che sarebbe stato lontano da me per così tanto tempo, mi metteva ansia e non trovarlo a gironzolare e urlare per casa mi sembrava davvero strano. Erano anni che non c’era così tanto silenzio in casa! Ma dopo aver conosciuto bene l’insegnante ed in generale tutta la squadra che lavorava a scuola, mi sono tranquillizzata.
La scuola è importante per tanti aspetti e credo che, dato che i ragazzi trascorreranno anni dentro questo mondo, è giusto presentarlo fin da subito come un luogo di crescita, di scambi reciproci di conoscenza, di rapporti di amicizia e legami indissolubili. E’ un passo importante che tutti facciamo e il nostro ruolo è primario perché il modo con il quale lo presentiamo ai nostri figli, è anche il modo con il quale verrà vissuto da loro.
La scuola per i piccoli è condivisione di spazi, di giochi, è potersi sporcare conoscendo nuovi materiali, provando nuove sensazioni, è sperimentare, saper giocare insieme nel rispetto dell’altro, è un luogo nel quale accrescere conoscenze e competenze che lo renderanno sempre più autonomo. La scuola funge da supporto per i genitori, e trovo che sia assolutamente fantastico quando tra entrambe le parti si crea un rapporto di collaborazione e sintonia.
E voi come avete vissuto il primo giorno di scuola di vostro figlio?