Alla ricerca di Nemo

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Film Disney Pixar del 2003, vincitore del premio Oscar nel 2004 come miglior film d’animazione, “Alla ricerca di Nemo” ha senza ombra di dubbio appassionato grandi e piccini. I personaggi ben strutturati, permettono allo spettatore di entrare in sintonia con loro, divertendosi tra le mille avventure che dovranno affrontare durante il film.
Quest’ultimo racconta la storia di un pesciolino pagliaccio, Nemo e suo padre Marlin che dovranno imparare a convivere da soli, dopo la morte della madre. La caratteristica di questi pesci è quella di vivere dentro le anemoni e proprio quando la madre ha deposto al suo interno le uova, viene uccisa da un barracuda e solo uno di questi riesce a salvarsi, quello di Nemo che nasce con una pinna atrofica.
Il timore di poter perdere anche l’unico figlio, rende Marlin piuttosto protettivo nei suoi confronti ed infatti gli impedisce di uscire fuori dall’anemone, fino a quando arriva il primo giorno di scuola. Marlin non incoraggia il figlio, al contrario gli ripete spesso di fare attenzione trasmettendogli le sue paure in merito alla pinna atrofica, che secondo lui, lo rende più indifeso degli altri. Al contrario Nemo ha voglia di esplorare e comportarsi come tutti gli altri pesci. In questa occasione i due litigano e per dimostrargli la sua caparbietà il piccolo si allontana fino in superficie, per toccare un motoscafo che si era fermato. Ma in quel momento viene catturato da un subacqueo. Ormai non c’è nulla da fare, Marvin tenta invano di recuperare il figlio, ma è del tutto impossibile farlo. Proprio mentre si trovava vicino al motoscafo, cade in acqua una maschera con delle scritte, che però non è in grado di leggere. In quel momento incontra un pesce chirurgo femmina, Dory che soffre di perdite di memoria a breve termine e le chiede aiuto, infatti lei ha visto il motoscafo ed insieme riescono a risalire all’indirizzo scritto sulla maschera. Da quel momento partiranno per un lungo viaggio tra mille peripezie per poter recuperare Nemo, che intanto si ritrova dentro l’acquario di un dentista. Qui fa amicizia con gli altri pesci, che organizzano un piano per poter scappare grazie al suo aiuto.
Dory e Marlin incontrano ostacoli che riescono a superare insieme e anche grazie agli altri abitanti del mare che incontrano lungo il viaggio, infatti sarà il passaparola tra questi, a permettere a Nemo di essere salvato grazie ad un pellicano che vive vicino allo studio del dentista e sente la storia del pesce pagliaccio.

Il film offre uno splendido e delicato spunto per riflettere sulla disabilità e su come debba essere affrontata, senza escludere e senza negare la possibilità di vivere come tutti gli altri.
Nemo è testardo, ma anche caparbio ed il suo essere tenace gli permette di affrontare tutto con un pizzico di sana incoscienza che lo porta comunque, a raggiungere i suoi obiettivi.
Marvin invece ha timore che gli altri possano ferire il figlio e lo tratta come se avesse sempre bisogno di aiuto per fare le cose, ma si ricrederà quando finalmente riuscirà a salvarlo e capirà che la disabilità non è un’ostacolo ma solo una peculiarità.
Infine c’è Dory, il pesciolino più simpatico del film, che nonostante sia consapevole del suo problema di memoria, non si arrende di fronte a nulla e non mostra alcun timore, perché si sa che nella vita occorre affrontare delle difficoltà, ma se lo si fa con pessimismo, queste diventano ancora più insormontabili.

A fare da sfondo a tutto ciò, c’è l’amore che unisce padre e figlio. Ritengo che sia un film molto bello da far vedere ai vostri figli, perché è ironico, divertente ma aiuta anche a far riflettere.

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